RETE POLITICA NEURALE
Sin dal mio primo esordio in politica, quando nacque “Fermare il declino” , parlai di rete neurale nel mio primo incontro pubblico, il primo dopo l’evento fondativo che diede inizio al movimento.
Credo che nessuno capì, e neppure in seguito. Pazienza: camminare nel futuro, da sempre, è il mio karma.
Quella in alto è un’immagine elaborato delle funzioni cerebrali.
Questa, che segue, è un’immagine schematica:
Ma cosa c’entra con la politica ed i partiti? Per ora non c’entra niente, perché è assente, e mi pare che anche i neuroni, nei partiti, siano pochi. Ma si può introdurre. Come?
Il progetto politico di Svolta Europea, al di la dei suoi contenuti politici e programmatici, nasce molti anni fa su una tale base: costruire una RETE di elementi politici umani (gruppi organizzati) che disponga di abbastanza elementi in comune da poter produrre un OUTPUT, cioè un risultato politico univoco, anche se non unitario, in quanto sintesi di elementi in parte simili ed in parte diversi.
Il solo elemento indispensabile al funzionamento del sistema è che l’output sia univoco, cioè esprima un solo movimento politico, con un solo simbolo, una sola bandiera, una sola idea di fondo unificante.
Oggi tutti i partiti e movimenti politici sono GUIDATI da un solo uomo, il SEGRETARIO del partito, un termine assurdo per indicare il LEADER a cui tutti i membri del movimento debbono sottostare.
La formazione di nuovi movimenti viene ostacolata dai personalismi delle leadership, nessuna abbastanza carismatica da attrarre una massa importante di persone desiderose di spendersi per il capo, e poi una massa di elettori capace di dare significatività al movimento.
Sfruttando una rete politica neuronale, invece, si può andare oltre, conservando le ambizioni leaderistiche nei gruppetti organizzati (neuroni della rete politica) ma facendoli confluire in una rete politica sola, con un solo nome, un solo simbolo. Svolta Europea rappresenta questo progetto.
Operare in questo modo costituisce davvero una SVOLTA nel modo stesso di fare politica, perché lascia libertà di espressione ai singoli, permette piccole aggregazioni, tiene lontano i galli dal medesimo pollaio, ma poi produce un risultato che è la somma dei singoli contributi, e produce una sintesi più incisiva di quanto ciascun contribuente possa sperare.
Il PESO di ciascuno nel rush finale, quello elettorale, non è difficile da determinare: si vota, per persone, per tutte quelle iscritte a ruolo nei singoli gruppi, prima delle elezioni, (una sorta di primarie interne) ed i più votati saranno i candidati di quel progetto politico univoco, che esprime anime in parte diverse, ma tutte con un medesimo DNA, quello scritto nel progetto politico che esprime la bandiera di tutti.
Io ho cercato di attuare questo progetto nei miei tentativi, infruttuosi di questi anni: mi sono scontrato con la protervia di alcune persone e con la loro assurda smania di potere personale, per piccolo che sia, nascosti sotto una bandierina invisibile, destinata a scomparire.
Eppure l’esigenza di fare quello che suggerisco esiste, ed è sempre più forte: è ben presente nel cosiddetto TERZO POLO, dove persino Renzi ha rinunciato ad un ruolo di leadership assoluta, condividendola con Calenda. Ma non basta: nel terzo polo manca la consapevolezza scientifica della necessità di costruire una nuova FORMA PARTITO, che ha regole scritte, che loro non hanno neppure tentato di immaginare.
La destra di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha il medesimo problema: una sola coalizione, ma ancora tre simboli e tre leaders diversi. E tre neuroni, per una RETE, sono pochi: ne servono TANTI, più piccoli, ma numerosi. Tanti leaders nessun leader, ma la potenza di fuoco di un movimento di massa.
Ing. Franco Puglia
19 gennaio 2023