19 Marzo 2024

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Il teorema della CO2
Una trattazione esaustiva, di tipo divulgativo, ma che confuta su basi scientifiche rigorose il TEOREMA dei cambiamenti climatici determinati da un surriscaldamento atmosferico originato dalla maggiore presenza di CO2 nell’aria.

Ho iniziato ad occuparmi seriamente del tema del riscaldamento globale del pianeta, dei cambiamenti climatici e dell’effetto serra da CO2 soltanto all’inizio del 2019, quando appresi la notizia che la Porche tedesca intendeva riconvertire a “full electric” tutta la sua produzione di autovetture sportive. Compresi che la faccenda stava diventando veramente MOLTO seria, se le grandi case automobilistiche decidevano di investire in maniera massiccia in motorizzazioni diverse da quelle tradizionali, con il motore a scoppio a 4 tempi, alimentato a benzina o gasolio. Ed allora decisi di approfondire la mia conoscenza dei fenomeni, in particolare l’effetto serra attribuito alla CO2, l’anidride carbonica, alla cui soppressione miravano tutte le politiche dei governi europei e le sollecitazioni dei movimenti che si definiscono “verdi”, ma che forse dovrebbero cambiare colore, e vedremo perché. Nel corso dei miei approfondimenti ho partecipato ad alcuni incontri in cui studiosi di fama hanno illustrato i motivi per i quali non condividono l’allarmismo sul clima suscitato da tanti altri studiosi, che si riconoscono, questi ultimi, in una organizzazione a carattere scientifico denominata IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), una emanazione dell’ONU. Ho poi cercato in rete gli studi di alcuni tra loro, che illustravano i modelli climatici del pianeta in base ai quali erano state elaborate le loro teorie, ed ho anche dialogato in diretta con alcuni tra loro, tra i quali un ricercatore del CNR, che si trovava alle isole Svalbard assieme ad altri, per ricerche sugli strati glaciali profondi, in quella regione nordica, ricerche sempre volte ad indagare sulla composizione atmosferica in epoche geologiche.

Sia gli studi di chi si riconosce in IPCC, sia quelli dei loro oppositori, si confrontano sulla correlazione tra temperatura media del pianeta e concentrazione atmosferica di anidride carbonica. I primi concludono che all’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 corrisponde un aumento della temperatura media sul pianeta, i secondi affermano che la correlazione, quando c’è, è rovesciata: se aumenta la temperatura aumenta la CO2, non il contrario, e respingono la tesi che siano in corso cambiamenti climatici di origine antropica, in quanto i cambiamenti del clima sono insiti nella natura stessa del pianeta, e ci sono sempre stati, nel corso di milioni di anni, con cicli di riscaldamento e raffreddamento. Ora, lungi da me negare che, da quando il tema è emerso agli onori della cronaca, cioè già da parecchio tempo, il clima in alcune regioni del pianeta non abbia subito mutamenti. Io sono nato nel 1947, vado in giro sull’arco alpino dall’età di 17 anni, ho scalato molte montagne di ghiaccio e posso confermare che le masse glaciali alpine si sono ridotte nel corso dei decenni in maniera impressionante, con la scomparsa parziale o totale di alcuni bacini glaciali e la scomparsa totale dei nevai estivi a quote anche abbastanza elevate. Però, da qui ad affermare che tutto dipenda dall’incremento dell’anidride carbonica in atmosfera, ci corre, e parecchio.
Allora ho voluto concentrare la mia attenzione proprio sulla CO2 in sé, per capire quali caratteristiche potesse mai avere per riuscire ad influenzare la temperatura del pianeta pur essendo presente in atmosfera con una concentrazione irrilevante, pari allo 0,04% della massa d’aria atmosferica.
Il risultato è stato sconcertante: UN FALSO tra i più incredibili nella Storia dell’umanità è stato spacciato per VERITA’ indiscutibile ed è stato introiettato da tutto il mondo politico, economico ed in parte anche scientifico, diventando un POSTULATO, cioè una verità ASSOLUTA, da cui dipendono tutte le altre.

Pensieri politici
Quasi una SUMMA del mio pensiero politico, sviluppato nel corso di molti anni, fondato su informazione, riflessioni, studi ed esperienze.

Meditavo da tempo circa la possibilità di scrivere un libro che raccogliesse le mie riflessioni su temi che riguardano la politica e l’economia, frutto di decenni di esperienza di vita e di lavoro, attraversando un’epoca che è stata di enormi cambiamenti, sotto diversi aspetti, mentre altre cose, tra cui politica, pensiero sociale ed economico, organizzazione della società sembrano essere immutate. Infine eccomi qua: ci provo.
Il mio obiettivo è quello di scrivere perché qualcuno legga, e non pare cosa facile, perché sono pochi quelli che hanno la voglia di leggere e perché i temi che intendo trattare possono essere, come minimo, estremamente noiosi, e poi possono risultare poco comprensibili a molti.

Ma perché scrivere un altro libro ? Lo hanno già fatto in tanti ! Cosa c’è da dire che non sia già stato detto ? Per uno scrittore scrivere è prima di tutto un bisogno, come fare pipì. Perciò lasciate che esprima questo mio fisiologico bisogno di comunicazione; nessuno vi obbliga a proseguire nella lettura: se già la prefazione non vi piace, lasciate il libro dove si trova, in libreria; non comperatelo neppure. Ma se lo fate, allora leggetelo, con calma, sino all’ultima riga. Se non siete d’accordo, datemi pure dello stupido, non sono permaloso, arrabbiatevi, contestatemi, fate come vi pare, ma andate sino in fondo e poi fate la vostra parte, che significa prendere coscienza del perché state con me o contro di me, in tutto o in parte. Questo libro è anche una specie di testamento, un modo per lasciare una traccia di me, dopo che mi sarò dissolto nella polvere stellare.
Non essendo più di primo pelo, visto che ho superato i 75 anni di vita terrena ed ho poche speranze in quella ultraterrena, metto in conto di non poter vivere altri 75 anni e quindi tiro le somme delle mie esperienze, di quello che ho capito di questo mondo, e di tutto quello che proprio non ho capito, nella speranza che qualcuno raccolga questa eredità di nessun valore monetario per farla rendere qualcosa sul piano politico e sociale.

Economia facile
Le basi elementari, alla portata di tutti, su cui è fondata l’attività economica. Roba da scuole elementari, eppure in materia l’ignoranza impera.

Per chi pensa che l’economia sia mettere le monetine nel salvadanaio, per chi crede che i soldi siano una merce, per chi non ha proprio le basi minime del funzionamento di questa COSA che non sarà una scienza, ma non è neppure biada per capre. Non è facile cercare di riassumere in poche parole, quelle che il lettore medio riesce a sopportare, un insieme di nozioni sulle quali si sono scritti interi volumi.
Ed è questo il guaio : quei volumi non li legge nessuno, forse neppure quelli che dovrebbero … Da dove iniziare ? Proviamo dai soldi …

Prepararsi al decollo
Questo libro è formato da una raccolta disordinata, non organica, di riflessioni sui temi più diversi che ricadono, in qualche modo, nella sfera della riflessione politica, riflessioni formulate, e pubblicate in rete, nel corso degli ultimi quattro anni, tra il 2018 ed il 2021.
L’autore è un cittadino comune, che ha anche fatto politica attiva ma, sempre, al di fuori dei partiti noti, con una sola eccezione: la militanza in quel movimento ormai scomparso da anni che si chiamò “FARE per fermare il declino”, e non riuscì nel suo intento, come tanti altri tentativi abortiti in questi anni. Una militanza, la mia, concepita all’interno di una concezione della politica non allineata ad una qualsiasi ideologia precostituita, preconfezionata, un modo di vedere le cose che si può collocare a destra, ma talvolta anche a sinistra, secondo i filtri monocromatici della
politica da operetta, quella che, nostro malgrado, ci governa e condiziona le nostre vite.
Perché questo LIBRO? Per lasciare una traccia in forma diversa del mio pensiero di questi anni, una raccolta che unisca riflessioni diverse, disperse nell’oceano della rete.
Il lettore può trovare nelle righe che seguono tante riflessioni da condividere, da fare sue, oppure da rigettare, secondo il suo punto di vista. Leggere, però, obbliga a riflettere, a soffermarsi sui temi toccati per poi darsi una collocazione, per avere un punto di riferimento da cui scostarsi, consolidando il proprio punto di vista, o a cui aderire, consolidando, anche qui, un modo di vederle cose già acquisito.
Riflettere non è mai inutile, e segna la differenza tra gli “umani” ed il mondo animale, fermo restando che, purtroppo, tanti che si reggono su due zampe di umano hanno solo l’aspetto esteriore, ma non le caratteristiche tipiche della nostra specie: la capacità di riflettere, di analizzare quanto ci accade, di trarne conclusioni razionali, avendo ragione dei nostri istinti e delle nostre ancestrali paure.
Mi rivolgo quindi a tutti gli “umani”, non facendo conto degli altri, che lascio al loro stato vegetativo, nella speranza che questo libro serva di stimolo verso il “decollo” a cui tutti aspiriamo, in un modo o nell’altro.

Una Storia
Un ROMANZO, quindi un’eccezione rispetto agli altri miei scritti, con la storia romanzata del mio cane Ciuffo, basata sulla sua vera vita e su elementi di fantasia, con uno sfondo GIALLO nelle storie umane che lo incorniciano.

Questa è una storia vera, ma anche fantastica, in cui elementi di realtà si mescolano con elementi di fantasia, ma il lettore non sa quanto di questa storia sia vero e verificabile, e quanto non lo sia. E’ una storia ambientata nella Romania dei giorni nostri, ma anche nell’Italia dei giorni nostri, in quegli ambienti agricolo pastorali che convivono con la modernità a cui siamo abituati, quella delle città densamente popolate, il mondo degli umani, che trae le sue origini da quell’altro mondo, quello agricolo pastorale, da cui ci siamo allontanati in buona parte, che rappresenta una frazione del nostro modo di vivere, ma che esiste e resiste al logorio del tempo, non soltanto in Romania.
Ed è anche la storia vera, in buona parte, di un cane vero, che esiste veramente, che vive insieme a me, a cavallo tra la città e la montagna, che è stata la culla della sua infanzia. E’ una storia con tratti anche drammatici, perché la vita di tutti, umani ed animali, non è una passeggiata, ed i drammi del vivere, i conflitti, la vita e la morte, sono parte del mondo in cui viviamo, sia esso quello urbano o quello agreste, solo in apparenza lontano dai drammi quotidiani del resto del mondo.
Questo libro non vuole insegnare nulla, non è pedagogico, non è moralistico, non ha carattere politico, come tanta parte dei miei innumerevoli scritti, ma vuole soltanto rappresentare un affresco appena abbozzato di un mondo che è accanto a noi, più spesso ignorato, trasparente nella luce abbagliante del nostro modo abituale di vedere le cose, che non si sofferma sui dettagli, sulle storie sconosciute, sul vissuto nascosto dietro facce scavate dal tempo e dalle intemperie. Un mondo raccontato attraverso la natura selvaggia di un cane, attraverso le sue origini, vere ed immaginate, in cui la vita degli animali e quella degli umani si mescola, entrando a far parte di una medesima storia, quella di Ciuffo, ed in qualche modo trascendente anche la mia.

Il miraggio pensionistico
Un tema chiave della nostra politica, con analisi e proposte concrete su come costruire uno scenario nuovo e sostenibile per il futuro.

Quello della pensione di anzianità, o di vecchiaia, è uno dei temi principali, cardine della politica economica italiana, assieme alla spesa sanitaria.
Si tratta dei due capitoli di spesa più importanti, quelli che determinano la sostenibilità del bilancio dello Stato. Cominciamo a fare intanto una distinzione: in Italia il termine pensione significa INPS, l’ente previdenziale pubblico nazionale; più marginalmente significa anche pensioni integrative private. Ed INPS significa spesa previdenziale, cioè pensionistica, ma anche assistenziale, una distorsione grave, di cui parleremo diffusamente in questo libro.
Che obiettivi si propone questo libro? Prima di tutto fare CHIAREZZA su un tema troppo spesso affidato alle distorsioni e manipolazioni dei MEDIA e degli “opinion makers” politicamente connotati. In secondo luogo, offrire anche una prospettiva di cambiamento, non solo possibile, ma indispensabile, per dare al sistema una stabilità di lungo respiro ed alle classi lavoratrici una prospettiva che, pur non essendo al top delle loro possibili aspirazioni, offra almeno un quadro di riferimento chiaro, certo e stabile per poter programmare il proprio futuro.

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