27 Aprile 2024

La libertà di stampa è un MUST quando si parla in senso lato di LIBERTA’.
Non c’è libertà senza libertà di stampa, cioè di INFORMAZIONE.
Ma….
La libertà di informazione (chiamiamola in questo modo) è il fondamento stesso della DEMOCRAZIA, e di tutte le altre libertà. Quindi è un tema delicato quello di cui mi accingo a parlare.
Ma … questa libertà riguarda l’informazione, NON la disinformazione !
Disinformare significa alterare, manipolare l’informazione e la realtà dei fatti per trasmettere una VERITA’ che tale non è, ma esprime un FALSO o, al più, una opinione personale di qualcuno, spacciata per verità inconfutabile.
E questo NON è ammissibile, ma è invece la regola, ormai.
I giornali cartacei, ed anche on line, NON sono sempre sul mio tavolo (anzi, mai) mentre la TV è a portata di click, e può spacciare qualsiasi cosa come se fosse la verità rivelata da Dio, e la gente comune la prende per buona. “Lo hanno detto in TV”, quindi è VERO. No, più spesso è FALSO.
E’ vero che, sulla carta, esiste una pluralità di canali televisivi da cui attingere informazioni, ma è vero, appunto, SOLO SULLA CARTA, perché in pratica TUTTI (me compreso) attingono da poche fonti: RAI, Mediaset e forse La7. Quello televisivo è un oligopolio riservato a pochi.

La disinformazione della TV è TOTALE, e passa dalla pubblicità che fa vedere lucciole per lanterne, ai talk show televisivi che, neppure tutti, ospitano personaggi di opposte tendenze, ma sempre quelli, addomesticati, perché pur di comparire, con i vantaggi di visibilità che ne derivano, sono disposti a venire a compromessi.

La cosa peggiore è che i gestori delle trasmissioni non hanno le competenze necessarie per valutare quello che viene detto e filtrare la disinformazione, smentendo le false informazioni, o anche, semplicemente, le informazioni manipolate in modo da far capire altro rispetto alla realtà delle cose.
Sono professionisti strapagati che NON assolvono al ruolo per cui ricevono tali compensi.
Manca la consapevolezza dell’enorme responsabilità che grava sulle spalle dei conduttori, perché tutto quello che buca lo schermo buca anche le coscienze, o almeno quelle più fragili.

E le trasmissioni sono allineate nei contenuti ad un “main stream” che è persino difficile da attribuire politicamente all’uno o all’altro, perché manca, in questo simulacro di democrazia, un filtro politico sulle trasmissioni, volto non a censurare i contenuti, ma a garantire, anche nel suo interesse, che non passino messaggi manipolati in linea, persino, con la parte politica opposta.
Sorprende che in questo periodo di governo della Destra politica quello che esce dallo schermo non sia molto diverso da quello che usciva prima, con un governo totalmente diverso, e non mi basta che passando da un canale all’altro si possano apprezzare alcune differenze di orientamento politico, perché i canali dovrebbero essere TUTTI UGUALI quanto ad obiettività di informazione e metodo di conduzione, e non feudi dell’una o dell’altra parte politica. Capisco che immaginarlo sia un poco utopico, forse, ma mi è CHIARISSIMO che nessuno sforzo viene fatto per impedire questa sorta di suddivisione mediatica del potere. Il difetto è NEL MANICO, qualunque sia.

Ing. Franco Puglia
14 marzo 2024



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