IL PROGETTO
- Progetto politico per una Identità Europea nella diversità linguistica e culturale ma con una matrice comune, sviluppato in chiave federalista, partendo dalla sovranità locale per estendersi ad una sovranità continentale più ampia, rispettosa delle sovranità locali.
Un solo popolo europeo, una sola Europa.
- Progetto politico di stampo liberale, dando a questo termine abusato un significato nuovo, indipendente da specifici riferimenti storici e politici
- Libertà di ciascuna comunità con regole sovraterritoriali non limitanti ma volte ad integrare i bisogni condivisi delle diverse comunità in un solo progetto collettivo.
- Un partito lontano dalla sinistra storica italiana ma neppure vicino alla destra tradizionale, senza schemi precostituiti; un cammino nuovo, alla scoperta di un futuro possibile, fondato su forme nuove di Democrazia avanzata.
QUALE ITALIA PER QUALE EUROPA - Radicamento nella cultura locale italiana, come in quella europea, riconoscendo le differenze per valorizzarle, senza imporre modelli socio-economici comuni.
- Condivisione sovranazionale di elementi di ordine valoriale e “tecnico”, strumenti che permettano di sfruttare al meglio le risorse condivisibili, senza limitare la sovranità delle popolazioni; reciproca e trasparente concorrenza economica, normativa e fiscale.
- Ristabilire il valore della responsabilità individuale, dove chi sbaglia paghi davvero.
- Un’Italia fondata sul lavoro, inteso come stimolo e libertà all’esercizio di un dovere civile, restituendo valore preminente alle attività economiche primarie, riportando gradualmente i cittadini al lavoro produttivo.
- Riduzione graduale, ma significativa e visibile, del perimetro dell’intervento pubblico, restituendo margini di reddito agli individui grazie ad una progressiva defiscalizazione, sburocratizzando l’organizzazione dello Stato, al centro come in periferia, e dedicando interamente la spesa pubblica a progetti di interesse collettivo, dove nessuna impresa privata potrebbe mai investire, non potendo contare su un ritorno economico.
Spezzare i legami perversi tra pubblico e privato.
- Un’Italia in cui l’assistenza ai più deboli non si trasformi in rifugio assistenziale, ma sia sostegno temporaneo per difficoltà oggettive e non superabili individualmente.
- Delegare alla sovranità locale tutte le attribuzioni di entrata fiscale e di spesa destinate esclusivamente alla comunità locale, favorendo l’aggregazione in comunità più ampie per sostenere la spesa di servizi troppo onerosi per una piccola comunità.
Estensione di questo principio su base territoriale più ampia, sino a quella continentale. - Un’Europa in cui la libera circolazione delle persone, della moneta unica e delle risorse economiche, sia senza restrizioni ma si svolga in totale trasparenza, dove ciascuno sia in grado di riconoscere la provenienza delle merci, la loro composizione e natura, senza travestimenti, così da consentire e favorire scelte di consumo libere e responsabili.
- Un’Europa democratica, con strutture di governo indipendenti dalle istituzioni politiche nazionali, dove i rappresentanti dei popoli europei possano esprimere scelte responsabili ma sui soli temi di interesse globale, senza interferire nelle scelte di esclusivo interesse locale.
- Un’Europa con una sola politica estera, con forze armate continentali, non più a carattere nazionale, sulla base delle ormai superate ragioni dei conflitti storici confinati nel passato.
- Un’Europa monetaria, con una vera Banca Centrale, istituto di emissione valutaria come per tutti gli altri paesi del mondo, soggetto alla giurisdizione del Parlamento Europeo.
- Un’Europa Politica, confederazione di liberi stati, soggetto politico unitario e sovrano, con confini continentali comuni e cogestiti, ed una sola politica condivisa nei confronti del fenomeno della migrazione di massa, orientata al suo deciso ed efficiace contenimento.
- Politica condivisa negli scambi commerciali con i paesi terzi, sulla base di una reciprocità che salvaguardi gli interessi del continente senza introdurre una vera politica protezionistica.
- Un’Europa della sicurezza, dove la lotta alla criminalità organizzata ed ai fenomeni terroristi di qualsiasi matrice siano obiettivo comune e prioritario, perseguito da una struttura organizzativa comune, continentale, condivisa e non soltanto territoriale.
- Un’Europa giusta, dove la Giustizia non dipenda dal territorio in cui viene assicurata, dove il rispetto della legge e del diritto sino assicurati in egual misura a tutti i cittadini europei.
COME OPERARE
Sulla base di un modello politico innovativo a cui sia difficile non aderire. In breve :
- Laicità, cioè indipendenza da sovrastrutture pregresse di ordine religioso o ideologico
- Libertà di aggregazione e costituzione di gruppi d’azione politica, purché nel rispetto delle linee guida fondative che ne caratterizzano il brand e la politica di fondo
- Democrazia interna avanzata, separando in maniera netta i ruoli politici ed organizzativi interni da quelli elettorali e di incarico pubblico
- Libertà di formulazione di progetti e programmi politici purchè non in contrasto con le linee guida fondative che caratterizzano il movimento politico e ne determinano la natura
- Obbligo di fare RETE, comunicando con tutte le altre organizzazioni sul territorio nazionale, allo scopo di costituire un solo grande movimento nazionale coordinato.
Un partito di uomini liberi, senza rigide strutture gerarchiche, per sviluppare il massimo di attivismo e di contaminazione culturale. Solo limite d’azione il rispetto di una sorta di decalogo che garantisca la compatibilità dell’azione con la visione progettuale ed i suoi obiettivi, determinando il diritto a esserne parte, avvalendosi del suo simbolo, unitamente ad un altro proprio, che caratterizzi il gruppo nella sua specificità territoriale o tematica.
Un partito che candidi ad incarichi elettorali soltanto i suoi uomini e le sue donne migliori, scelti dagli iscritti dopo accurata ed adeguata selezione, escludendo improvvisazione, carrierismo e politica come sbocco professionale o in sostegno di interessi economici privati.
Un partito che lanci una grande sfida a tutta la politica italiana, catalizzando tutte le forze laiche che oggi si sentono escluse dalla scena politica per mancanza di rappresentanza adeguata.
Milano, 5 Luglio 2016