19 Marzo 2024

Su questa ricorrenza si è scritto di tutto e di più; difficile aggiungere qualcosa di inedito, tuttavia mi viene spontaneo sviluppare qualche riflessione.
Si è detto e si è scritto che è una festa divisiva, che è una festa della Sinistra politica italiana.
E’ vero, e tuttavia l’obiettivo avrebbe dovuto essere diverso: una festa di TUTTI, ma forse immaginare questo è ipocrita ed esprime una volontà di alterare la realtà storica.

L’Italia del 1945, liberata dagli Americani, esce dalla dittatura di Mussolini cresciuta col benestare dei Savoia, sovrani indegni del loro ruolo storico nell’unificazione nazionale. Esce dal fascismo, sconfitto assieme al nazismo dalla reazione internazionale al totalitarismo italo-tedesco.
Ma cosa furono nazismo e fascismo? Furono la reazione della destra politica, non liberale, alla crescita del comunismo in Europa, con quanto portava con se, e con lo spauracchio dell’Unione Sovietica ad est.
Il nazi-fascismo era portatore di valori e disvalori della destra europea, tra cui un forte senso dell’identità nazionale ed anche etnica, contrapposta ad un mondo esterno portatore di una non cultura, oggetto di colonizzazione per sfruttamento delle sue risorse, allora come oggi, mutati i metodi e gli interpreti.
Quando una popolazione è radicalmente divisa, come lo è anche oggi, lo sbocco, talvolta inevitabile, può essere il totalitarismo. Quello di destra fu il fascismo, non solo in Italia (vedi penisola iberica) ed il suo contraltare a sinistra fu il bolscevismo. sovietico.

La sconfitta del nazi-fascismo, pur se ad opera di forze diverse (USA) dalle due forze in campo, fu, di fatto, la vittoria della sinistra, e di questo gli americani si resero rapidamente conto con una brusca frenata dopo il crollo del Reich, “perdonando” gli ex nemici ed ergendosi a baluardo del mondo non comunista, cercando di bloccare l’espansionismo sovietico, prima, e cinese in Asia, poi.
Ecco quindi che il crollo del nazi-fascismo celebrato il 25 Aprile esprime effettivamente il successo di una parte politica, la sinistra, comunisti in testa, sulla parte politica opposta, la destra, fascista o meno che sia, perché il conflitto è tra due forme di ricerca del potere che tentano, maldestramente sempre, di esprimere una visione del mondo che non hanno, perché in nessun caso capace di fondarsi sulla realtà per migliorarla a beneficio di tutti e non soltanto degli adepti di una fazione il cui obiettivo è il potere, fine a se stesso, come da quando esiste l’umanità.

Perciò, si, ammettiamolo: il 25 aprile è la festa dei comunisti, la festa della sinistra unita, e solo secondariamente la festa per la fine di una dittatura nel tentativo di consegnarci ad un’altra.
Manca completamente una festa per la fine del comunismo, perché, purtroppo, il comunismo non è finito, non è morto: si è solo travestito, ha cambiato faccia, per cercare di cancellare l’immagine della sua sconfitta storica sul piano ideologico, anche se non, purtroppo, sul piano sostanziale.
Oggi l’Europa è governata, di fatto, dalla nuova sinistra travestita, che è riuscita gradualmente a penetrare le coscienze di tanti, trasformandole in una nuova coscienza colorata non più di rosso ma di verde, e tuttavia mossa dal medesimo obiettivo: IL POTERE, un potere che cerca di inglobare in se istanze antiche e nuove, e si forza di interpretare, senza riuscirci, una idea di mondo nuovo che, ancora una volta, è fondata sulla non realtà delle cose, e come tela destinata a naufragare miseramente, una ennesima volta,
Nel frattempo sprazzi di reazione a destra (il nuovo governo italiano, alcuni paesi est europei, ecc) si ripropongono, timidamente, di contrastare questo potere diffuso, che si annida soprattutto al di fuori dei livelli alti della politica, ma nella stessa società civile dove il potere si esprime, nella pubblica amministrazione, nella magistratura, persino nel mondo economico asservito alle nuove fonti del profitto, che sono di origine pubblica.
Da qui a trasformare l’opposizione democratica alla sinistra in una presa del potere più dura il passo è breve e, tuttavia, senza visibili alternative. Perciò ha ragione la sinistra a temere un ritorno del fascismo, perché il fascismo è la sua creatura, il mostro che partorisce periodicamente, e che non riconosce come suo ma come estraneo a se, mentre esprime la sua anima profonda.


Ing. Franco Puglia
25 Aprile 2023

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