25 Aprile 2024

IL PACIFISMO DI CHI NON E’ COINVOLTO NELLA GUERRA

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Si parla di aumentare la spesa militare in Italia ed ecco che il Papa, seguito dai “pacifisti” di ogni estrazione, ricompare con la sua retorica pacifista, legittima come invocazione religiosa, ma ipocrita come strategia civile, quando fondata sulla distanza presunta dal terreno insanguinato del conflitto, dove sono gli ALTRI che muoiono, non tu, che pensi di essere distante e ben protetto da drammi di questa portata.

Pensare di dover investire soldi in armamenti irrita anche me, e tanta altra gente, non soltanto i “pacifisti col culo degli altri”. Purtroppo, però, bisogna ammettere che i secoli di Storia che si susseguono uno dopo l’altro non hanno fatto “crescere” l’umanità sotto il profilo dell’etica della pace e del rigetto generalizzato dei conflitti bellici. Un’etica che, purtroppo, o coinvolge il 100% dell’umanità oppure non può esistere, perché la pace o è per tutti o per nessuno. E che possa essere per tutti è, chiaramente, utopico.

Detto questo, non basta dire “riarmiamoci”, facendo felici produttori e mercanti d’armi.
Le armi sono “strumenti” di una precisa politica di difesa organizzata, che deve precedere il riarmo, altrimenti diventa spreco di risorse a favore della lobby degli armamenti.
E qui si inserisce il discorso sull’Europa Unita, che non è la U.E. , ma una confederazione di stati autonomi sotto il profilo amministrativo, ma non sotto il profilo politico, perché l’Europa o diventa NAZIONE EUROPEA, o non è.
Ed essere una “Nazione” non implica necessariamente una totale omogeneità culturale, ma un’identità di valori fondanti, come quelli che richiama a gran voce Zelensky dalla sua terra distrutta dalle bombe. E questa identità di valori, derivata dal percorso storico europeo, che parte da Roma antica ed attraverso il Cristianesimo e la Rivoluzione Francese arriva sino ai giorni nostri, esiste, e questa identità deve avere luogo la vera SVOLTA EUROPEA, dal suo passato ottocentesco al 21° secolo, quello di un mondo popolato da oltre 8 miliardi di anime.

Gli Europei debbono schiacciare il piede sull’acceleratore di una VERA integrazione europea, con una sola politica estera ed una sola struttura di difesa integrata europea.
La questione Nato non dovrebbe essere in conflitto con questa visione, come qualcuno cerca invece di suggerire, perché le forze armate e le armi sono STRUMENTI, e come tali possono essere impiegati sotto qualsiasi bandiera, quella puramente europea o quella Nato. Non solo, se è vero che oggi sono i singoli paesi europei ad aderire, o meno, alla Nato, nulla vieta che, in un domani il più ravvicinato possibile, non possa e non debba essere la Nuova Europa a far parte della Nato, come tale, non come accozzaglia di staterelli europei.

Ing. Franco Puglia
28 marzo 2022

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