STABILIZZARE IL PREZZO DEI CARBURANTI PER COMBATTERE L’INFLAZIONE.
Quelli della fotografia sono i prezzi dei carburanti in questa prima quindicina di settembre, dati forniti dal MISE sul suo sito, quindi non di fantasia.
Oggi il prezzo del petrolio era di circa 90 $ al barile. Le accise pesano per l’82% sopra il prezzo della materia prima, e l’IVA (22%) pesa sulla somma di entrambe.
Assumendo che esista una relazione diretta tra prezzo del petrolio WTI, cosa che in genere si riscontra al rialzo, e non al ribasso, sul prezzo dei carburanti, ho provato a fare alcuni conti, immaginando che il Governo Italiano, pur non abolendo le accise, cosa che sarebbe oltremodo benvenuta da tutti, almeno le usi per sterilizzare e stabilizzare il prezzo al consumo dei combustibili, quale che sia il prezzo del petrolio alla fonte. Certo, ha un costo, ma quanto ? Vediamo.
Queste considerazioni sono state sviluppate solo per i consumi di benzina, e vanno poi estese a quelli di gasolio e GPL o metano. I consumi nazionali di benzina sono dell’ordine dei 7 milioni di tonnellate di benzina (23 per il gasolio), pari a 9,33 miliardi di litri di benzina (30,66 per il gasolio).
Se il prezzo del petrolio salisse da 90 a 93 $ al barile, assumendo un aumento proporzionale del costo della benzina come materia prima, a bocce ferme il prezzo medio della benzina salirebbe a 2,00 €/litro, un prezzo già superato, ma tenete presente che qui parliamo di prezzi medi. A parità di consumi questo aumento farebbe guadagnare allo Stato oltre 60 milioni di € di maggior gettito IVA, fermo restando quello delle accise.
Ma se le accise venissero abbassate del 12%, il prezzo della benzina dovrebbe scendere a 1,89 €/litro, con una perdita per l’erario pari a 659 milioni di € come accise e 119 milioni di € di IVA, rispetto alla condizione attuale. Sacrificando meno di un miliardo di € avremmo un effetto deflazionistico sui costi del carburante benzina, al quale, certo, andrebbero aggiunti altri soldi per gli altri carburanti.
E se volessimo semplicemente tenere stabile il prezzo attuale, a fronte di quell’aumento di prezzo del petrolio, basterebbe ridurre le accise del 4%, ed il prezzo della benzina resterebbe stabile a 1,97 € al litro, con un costo per l’erario di soli 4,3 milioni di € per accise e 0,80 milioni di € per IVA, cifre irrisorie per stabilizzare il prezzo dei carburanti a fronte delle oscillazioni del mercato petrolifero.
Non solo: una volta stabilito un target ragionevole per il prezzo di mercato dei carburanti, nei periodi di significativa discesa del prezzo di mercato della materia prima l’erario potrebbe recuperare quello che ha ceduto in precedenza, avendo delle accise variabili e non fisse.
Troppo complicato per i discendenti del Neanderthal?
Ing. Franco Puglia
14 settembre 2023